Venerdì 28 giugno ore 20.00 presso la “casa carsica di repen” si inaugura la mostra fotografica di Loredana Princic con intermezzo musicale in collaborazione con la scuola di musica Glasbena Matica | Ufficio del Governo della R. di Slovenia per gli sloveni all’estero, Comune di Monrupino.
SEMBIANZE
La Terra, l’Aria, il Fuoco, l’Acqua, sono elementi indissolubilmente legati, in quel ciclo che vede la vita e la morte danzare e intrecciarsi, alternando il pieno al vuoto, la stagione del gelo a quella del raccolto, il sospiro della resa al soffio della rinascita. L’uomo ad essi ha tributato preghiere, sacrifici e onori, dapprima pervaso da timore reverente, più tardi accecato da “scientifica” arroganza, fino alla nostra epoca, in cui la brutale incuria è mitigata da altre spinte armoniche: la ricerca di uno stile di vita rispettoso dell’ambiente e dei nostri ritmi più profondi, nuove aperture verso antiche conoscenze. L’era dell’Acquario, “The age of Aquarius” presagita in Hair, pare finalmente iniziare.
Loredana Princic si è già rivelata fotografa sensibile alle problematiche della Natura e della vita dell’uomo, con l’ultimo lavoro “Sembianze”, riprende tematiche a lei care, indagando proprio su alcuni dei quattro Elementi. L’acqua, qui imprigionata tra stalattiti di ghiaccio, si contrappone, in un serrato e costante dialogo, con le tracce sulla sabbia e con gli evocativi e antropomorfi rilievi della roccia. Elementi diversi, eppure accomunati da un’unica matrice naturale, che l’occhio della fotografa e la scelta del bianco e nero sfrondano del superfluo, andando oltre le abituali categorie percettive. Attraverso il processo fotografico – e concettuale – l’acqua acquista forma e solidità, cela la sua vera natura tra, se pur trasparenti, solidità e organiche geometrie: il processo di congelamento crea particolari infiorescenze e nuovi organi che racchiudono un cuore segreto, destinati, con il variare delle condizioni atmosferiche, a mutare e dissolversi in breve tempo.
Nella pietra le ombre indugiano tra anfratti le asperità, i giochi dell’erosione suggeriscono identità, volti e maschere, sembianti antichi, eppure a noi familiari.
Analogamente la luce radente esalta i ricami di sabbia che rivelano il moto lento di un piccolo paguro; attraverso i piccoli e sinuosi bassorilievi intuiamo l’esistenza di una piccola vita, fantastichiamo sul suo viaggio, dalla battigia al mare, affrontando la marea e la risacca.
Quella della fotografa è una ricerca che parla di tracce, indizi rivelatori che ci indicano che sotto alla superficie ci sono altri mondi, altre realtà che possiamo percepire con i sensi più che con la mente, con quell’atavico istinto che non ci ha del tutto abbandonato.
Loredana Princic si muove nella fotografia con passo leggero, mai invadente, ma il suo percorso, e quest’ultima serie lo conferma
una volta di più, è di quelli che lasciano il segno.
Lorella Klun