Mostra fotografica collettiva Caleidoscopica Fuoritema. Inaugurazione sabato 29 maggio 2021 ore 16.30 spazio espositivo ArtOk
Espongono: Roberto Kusterle, Enzo Tedeschi, Fabio Giacuzzo, Giancarlo Rupolo,
Cesare Genuzio, Roberto Giovetti, Daniele Indrigo, Mario Sillani Djerrahian,
Fabio Rinaldi, Lorella Klun, Remo Cavedale, Mauro Paviotti, Ulderica Da Pozzo, Franco Martelli Rossi, Walter Criscuoli, Luca Laureati, Stefano Tubaro.
Se per tema intendiamo, ad esempio, un argomento da analizzare e approfondire in uno scritto, il trovarsi fuori tema significa aver perso attinenza con il punto di origine, che il centro iniziale s’è perso, che non ha più parte in quel nostro ragionare che vaga attratto da altro; evidentemente, da qualche parte, ci deve essere stato un corto circuito, un abbaglio che ha fatto scartare il nostro argomentare verso una direzione imprevista.
Se per tema, invece, intendiamo quel filo che corre lungo tutta l’opera di un autore, il fuori tema connota un’esplorazione, un salto di lato in una apparente zona estranea al poeta che si addentra e rivela, a suo rischio e pericolo, nuovi codici. Potrebbe corrispondere anche a una premeditata dissociazione dalla sua indagine, a un mettersi alla prova su un taglio o una tonalità di colore mai sondati, a un puntare il proprio obiettivo verso un genere mai affrontato.
Oppure il suo fuori tema potrà essere scatenato da un imprevisto e incontenibile rifiuto di sé, causato a sua volta da quel ridondante imitare, giorno dopo giorno, anno dopo anno, il proprio mortifero stile; quanti di noi, in fondo, camminano lungo il filo di una vita fuori tema, differente da quella auspicata e, ancor di più, da quella che il nostro vero talento avrebbe interpretato meglio. O forse si tratterà, invece, di un placido e consapevole divagare, di un dare voce a forze sepolte nell’ombra inconscia, che da là spingono per germogliare infine alla luce? Come se il fantasma di Breton le chiamasse, come se sussurrasse loro che è nella natura del sogno e nel gioco disinteressato del pensiero che il fuori tema troverà la sua forza rivelatrice.
Non è mai finito il tempo della riflessione e dell’arte quando è puntato contro i malintesi, quando, in quella che credevamo essere una nostra dissociazione, un’estetica sconnessa, troviamo in modo sorprendente e inatteso il ritaglio di uno spazio nostro, di una nuova conoscenza, di una liberazione dal conosciuto e dallo scontato.
Che sia esercizio consapevole, inconsapevole repulsione o retro/avanguardia, il caleidoscopio di questa edizione se non è guasto, deve avere un qualcosa come una lente progettata fuori asse, o un quarto specchio che capovolge e rifrange in negativo le sue tessere traslucide.
Qui gli autori procedono in un senso contrario a quello della loro consueta marcia, perscrutano i frammenti del loro orizzonte conosciuto, comparandoli con l’incessante affiorare e decadere delle immagini che la loro mente proietta su invisibili schermi; vi è un vagare sospeso, un’instancabile ricerca nell’attesa di un mai visto, di un mai messo a fuoco, di una parola mai detta, di un fuori tema.
Fuori tema è una riconsiderazione attiva, che attraverso stratificazioni fotografiche e interpretazioni digitali, orienta verso un fuori, verso percorsi alternativi a quella via maestra che avevamo già imboccato; è un invito alla riflessione indipendente, alla sostituzione di convinzioni e pensieri di maniera, un atto di riconciliazione con l’errore.
Fuori tema è un’anomalia.
Fuori tema è un’operazione di scavo, alla ricerca di immagini perdute: se un’inquadratura è una riduzione della complessità del mondo ad un’unica immagine, Fuori tema va immaginando spirali tra tutte le forme che quell’immagine ha sepolto.
Fuori tema è un atto di contrabbando, un volontario procedere contro ciò che è già consolidato nel proprio mestiere d’autore.
Se il tema fosse uno le sue interpretazioni sarebbero mille, ma i suoi fuori tema si aprirebbero in una infinita raggiera di vettori; e, infine, se il negativo di un negativo fotografico riporta al chiaroscuro originale, il fuori tema di un fuori tema divamperà in uno sterminato, inimmaginabile crepitare di bagliori.
Niente è scontato.
Tutto può essere nuovamente immaginato.