Fine Art Giclée
Il fotografo fine art giclée usa le immagini in termini di espressione artistica ulteriore allo scatto e alla posa. Chi lavora con la fotografia fine art può modificare la foto, la può combinare con altre, lavorare i colori e le luci.
La fotografia fine art giclée risulta da una combinazione artistica di espressione fotografica e tecnica di lavorazione dell’immagine con software specifici.
Questi elementi tecnici e artistici si integrano, nella parte finale, nella stampa dell’opera. Giclée è un neologismo che vuole significare proprio stampa a getto d’inchiostro: il termine deriva dal francese “gicler”, che significa “spruzzare”. Anche questa fase combina una serie di scelte che influiscono in modo importante sul risultato finale: è chiaro che l’opera sarà valutata nella sua versione stampata, non in quella a video.
Tali scelte riguardano, oltre che una stampante di alta qualità, con un gamut disponibile ampio, il tipo di carta, il tipo di colori e la professionalità dello stampatore.
La carta può essere liscia, baritata, opaca, lucida, semilucida, più o meno spessa, completamente di cellulosa di cotone o contenere sbiancanti ottici. Il colore è una variabile particolarmente importante specialmente per le stampe in bianconero: sembra un’osservazione ossimorica ma le opere in bianconero possono essere stampate con una macchina a colori, usando prevalentemente una testina, quella del nero; ma possono essere anche stampate con una macchina bianconero, in cui le cartucce dei colori sono sostituite da altre contenenti diverse percentuali di grigio.
Le scelte di carta e inchiostro producono effetti completamente diversi per l’artista e per il suo pubblico.